Spartacus Wiki
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Libertus
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Titolo originale Libertus
Numero 2x05
Data 24 Febbraio 2012 (USA)
13 Giugno 2012 (Italia)
Writer Aaron Helbing & Todd Helbing
Director Rick Jacobson
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"Libertus" è il quinto episodio di Spartacus: La Vendetta ed il ventiquattresimo dell'intera serie.

Trama[]

Con una serie di immagini frammentarie l'episodio inizia con un combattimento nell'arena e tutte le più famose personalità di Roma assistono ai Giochi e nessuno di loro si esime a parlare male di Glabro sotto le righe

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ritrovandosi in una situazione pienamente imbarazzante, il solito discorso continua quando Varinio presenta il combattimento finale che consiste nell'esecuzione dei prigionieri catturati facendo una similitudine tra i ribelli ed i cartaginesi di Annibale che attaccarono Roma molti anni prima, a queste parole Cossuzio ridendo si volta verso Glabro e prendendolo in giro gli dice che Appio Claudio Pulcro era un suo lontano parente e fu sconfitto durante la battaglia proprio a Capua, la moglie Ilizia a questo appunto dell'amico conferma mettendo ancora di più in difficoltà il marito.

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Gannicus fa il suo ritorno nell'arena

Nel frattempo i prigionieri vengono presentati ed Enomao, Crisso e Rhaskos entrano nell'arena, contro di loro viene annunciato nello stupore generale anche l'avversario, l'unico che poteva presenziare a questo grandissimo evento, il Dio dell'Arena, Gannicus.

A quel punto Crisso chiede ad Enomao cosa ci faccia lì ed il compagno risponde che è lì perché è sempre stato un uomo senza onore, appena poi se lo trova di fronte gli chiede se la sera in cui Melitta è morta era con lui, Gannicus cerca di scusarsi ma non fa in tempo e come lui nemmeno Varinio a dare l'ordine di inizio perché Enomao dalla rabbia parte subito all'attacco.

--Il Giorno Prima--

I ribelli sono tutti uniti nel bosco quando scoprono un vecchio tempio abbandonato, decidono di entrare e riposarsi

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ma improvvisamente un uomo anziano esce da dietro una colonna e minaccia Agron e Spartacus con un arco teso e una freccia pronta a colpire, dietro di lui lo circondano Donar ed un altro ribelle, in quel momento l'uomo appena sente il nome di Spartacus comincia a ridere e poco dopo dentro il tempio offre loro del vino dicendo che il tempio ormai non viene usato più da anni ed il suo nome è Lucio della gente dei Caelii, Agron allora chiede perché mai un romano dovrebbe aiutarli e Lucio risponde che prima aveva una famiglia, una villa, del terreno, ma poi tutti i suoi beni sono stati confiscati da Silla e la sua famiglia uccisa quindi afferma che per lui non appartiene più al popolo romano, infine riferisce dei Giochi in cui Crisso e gli altri saranno giustiziati.

Al ludus i prigionieri sono in cella mentre Ashur riporta il corpo senza vita del Tribuno Marco e Crisso dice a Enomao che finalmente potrà riabbracciare Melitta e che lui farà lo stesso con Naevia quando sarà il tempo giusto.

In quei precisi istanti Gannicus raggiunge Capua ed incontra Mercato che gli offre il denaro promesso per partecipare ai Giochi poi lo invita dal Magistrato e da Varinio ma con quelle monete il vecchio Campione decide di usarli per il vino e per delle prostitute.

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Di nuovo al ludus Glabro chiede ad Ashur come è successo l'accaduto ed il siriano risponde che Marco è stato ucciso da Spartacus, preso dalla rabbia per la perdita dell'amico il Pretore ordina che Ashur sia introdotto in cella anche lui e condannato insieme ai suoi vecchi compagni, lo schiavo cerca di giustificarsi ma senza risultato, in un'altra sala della villa invece Ilizia discute con Varinio della loro futura unione insieme a suo padre e Lucrezia, infine Albinio prima di andarsene dice a sua figlia che rimane soltanto un legame da sciogliere ed è quello del figlio che deve essere eliminato, Ilizia sembra acconsentire senza problemi ma Lucrezia sembra di tutt'altro avviso e cerca di dissuaderla.

Al tempio Naevia si prende cura di Nasir ed Agron la ringrazia per questo ma lei si prende la colpa di tutto quello che è successo preferendo di essere morta grazie a Lucrezia piuttosto che mettere in pericolo gli altri oltre a perdere Crisso di nuovo, i due vengono interrotti da Mira che convoca Agron da Spartacus che è seduto pensieroso, il trace afferma che devono salvarli ma Agron lo avverte che il suo pensiero è una follia però Spartacus insiste dicendo che chi meglio di loro può conoscere l'arena visto che l'hanno vissuta quindi decide di organizzare un piano.

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Nella sua stanza mentre Ilizia contempla una piccola ampolla viene vista da Lucrezia, la moglie del Pretore dice che non aveva remore ma adesso ha esitazione a togliere dentro di lei il suo bambino, Lucrezia cerca di dissuaderla dicendo che la farà stare male per qualche giorno e la sua presenza ai Giochi è molto preziosa quindi gli suggerisce di aspettare, Ilizia gli chiede come faccia a saperlo e Lucrezia risponde che ha usato il silfio molte volte con le sue schiave quando rimanevano incinta allora l'amica segue il suo consiglio e la ripone in un contenitore.

Intanto durante la notte Ashur è incatenato nella sua cella in attesa dei Giochi e Lucrezia gli fa visita consegnandogli la chiave della stanza di Ilizia per poter sostituire il veleno nell'ampolla con acqua ed erbe amare e per il suo servigio intercederà per lui con il Pretore.

Al tempio Spartacus e gli altri si organizzano per salvare i compagni quando Nasir ripresosi dalla ferita ha intenzione di accompagnarli ma il trace gli suggerisce di riposare ancora ed Agron lo consola baciandolo con grande affetto, detto questo Spartacus annuncia il suo piano a tutti gli altri ribelli e se non torneranno sarà Lucio a guidarli in un posto sicuro, alle parole del comandante scatenano una ovazione nei suoi confronti.

In città Gannicus sta avendo un rapporto sessuale con una prostituta nel bordello di Capua, quando poi i due

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hanno finito la ragazza nota il rudio nella sua borsa ed eccitata lo riconosce, alla pronuncia del nome di Gannicus un uomo completamente calvo e con la faccia ricoperta interamente di tatuaggi capisce chi è, poi la prostituta dice che è stato l'unico a Capua ad aver raggiunto un tale traguardo e domanda il reale significato del rudio, Gannicus risponde che deve tenerlo sempre con se perché rappresenta il suo stato di cittadino normale e in più di scelte fatte in passato ripercorrendo con la mente quello che è successo con Melitta.

--Giorno della celebrazione--

I tre prigionieri vengono condotti nel cortile per poter essere portati nell'arena, anche Ashur viene accompagnato fuori ma poi si dirige verso Glabro comunicandogli le intenzioni di sua moglie rivelando la presenza dell'ampolla con il veleno, a quel punto il Pretore aspetta sua moglie nella sua stanza e furioso di rabbia annuncia di sapere del veleno e di quello che voleva farne, Ilizia in quel momento vista scoperta non si scompone e confessa a suo marito tutto quello che ha in mente dicendo che il loro amore è finito e che appena i Giochi saranno terminati lei diventerà la nuova moglie di Varinio e che suo padre è completamente d'accordo con lei lasciando Glabro affranto dalle sue intenzioni.

All'Anfiteatro di Capua, Varinio presenta i combattimenti iniziali tra cui Mycter contro Abiron, durante l'incontro tutti fanno i complimenti al Pretore mentre Glabro è fortemente provato dall'accaduto precedente venendo notato da Lucrezia che ne parla con Ilizia e la moglie rivela che ha scoperto il veleno e del suo scopo.

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Nel momento in cui Varinio annuncia il prossimo combattimento tra Masone e Strabo i ribelli raggiungono l'arena attraverso le fogne ed uccidono le guardie romane prendendo il loro posto e i loro vestiti, prima di andare Spartacus dice a Mira che la sua presenza gli dà sicurezza e la ragazza rimane stupita positivamente dalla sua dimostrazione di affetto poi ordina agli altri ribelli di muoversi. I tre prigionieri vengono accompagnati nell'arena come la scena iniziale mentre Spartacus ed Agron sono piazzati

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Spartacus e Gannicus si incontrano per la prima volta

nel cancello opposto indossando la divisa romana quando di fronte a loro compare Gannicus, Spartacus nota subito il Marchio della Confraternita e chiede se proviene dalla Casa di Batiato, Gannicus risponde di si ma molto tempo prima, il trace allora continua domandando come possa uccidere dei suoi fratelli e Gannicus risponde che sono condannati a morte e che gli darà una morte dignitosa visto che lui li porterà sempre nel cuore, i due ribelli poi entrano nell'arena e Spartacus nota subito Glabro sugli spalti per poi dire ad Agron di mantenere la calma.

Il combattimento ha inizio e Gannicus si concentra solo su Enomao mentre Crisso e Rhaskos hanno a che fare con più avversari, durante lo scontro Gannicus perde il rudio nell'arena quando viene steso a terra, intanto sotto l'arena Mira, Donar e gli altri ribelli cercano di cospargere la pece più velocemente possibile ma vengono interrotti da due guardie romane, Mira completamente disarmata reagisce nell'unica maniera possibile gettando una torcia nella pece facendo prendere fuoco i due soldati.

Nell'arena il combattimento continua e Crisso lotta coraggiosamente anche se viene ferito mentre sugli spalti Lucrezia augura ad Ilizia di vedere la sua morte attesa da troppo tempo, Spartacus intima ancora ad Agron di dover aspettare e Gannicus dice ad Enomao che non desiderava quella fine per Melitta e per loro, a queste parole Enomao si arrabbia ancora di più e lo attacca nuovamente con maggiore vigore, vicino a loro Rhaskos viene intrappolato nella rete del reziario e ucciso dopo essere trafitto da una spada dietro la schiena, Crisso vedendo la morte del suo amico riesce a liberarsi del suo avversario ma viene anche lui più volte ferito.

Nel frattempo sotto l'arena il fuoco scorre troppo lentamente allora Mira suggerisce di staccare una trave con l'aiuto di una catena.

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Crisso è in grossa difficoltà a causa del maggior numero degli avversari ed anche Enomao con le braccia incatenate riesce a togliere una spada a Gannicus ma poco dopo perde anche la sua e con una ginocchiata volante in piena faccia viene steso a terra, a quel punto Gannicus recuperata l'altra spada gli dice che raggiungerà finalmente la sua sposa ma all'improvviso una tribuna dell'arena crolla portando con se tutto il pubblico, l'Anfiteatro comincia a bruciare su tutti i lati e delle impalcature cadono sopra Gannicus ed Enomao. In quel preciso istante Spartacus ordina ad Agron di attaccare ed il Germano uccide subito con un colpo solo i soldati posti davanti ad un'altra entrata, la distruzione continua ed il pubblico è preso letteralmente dal terrore,

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Spartacus tenta di uccidere Glabro nell'arena in fiamme

Spartacus comincia a combattere con i gladiatori rimasti e tutti i nobili sul palco principale cercano di salvarsi, tra loro Mercato rimane ucciso venendo colpito da una trave.

La guardia personale di Glabro attacca Spartacus ma quest'ultimo togliendosi l'elmo lo colpisce in faccia facendogli perdere i sensi, poi lo scontro tra i ribelli e i gladiatori continua e Spartacus coglie lo sguardo di Glabro nella tribuna ormai completamente nel caos, afferra una lancia e la scaglia contro il Pretore che si sposta appena in tempo e procurandogli soltanto un piccolo graffio sulla guancia anche se il colpo va comunque a segno perché si infilza nella spalla di Cossuzio uccidendolo.

Crisso si getta addosso ad un gladiatore tentando di strozzarlo a mani nude mentre Lucrezia lo osserva pensando di aver visto ancora una volta il Gallo scampare alla sua morte, il Senatore Albinio stringe il collo di Glabro dicendo che Spartacus lo ha schernito ancora una volta e la sua strada per il Senato è conclusa, Agron e Spartacus nel frattempo uccidono altre guardie mentre Crisso viene stretto alla gola a sua volta, dopo che riesce finalmente ad avere la meglio un altro soldato lo attacca alle spalle e Spartacus interviene prontamente lanciando una spada e colpendo l'avversario in pieno petto, subito dopo Agron grida ai suoi compagni che è il momento di andare.

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Nel tentativo di scappare dall'arena Albinio rimane intrappolato sotto una trave e Glabro trovandosi lì vicino tenta di salvarlo ma poi ricordandosi delle sue ultime parole risponde che non è l'inetto che lui e sua figlia pensano quindi schiaccia più volte la testa del Senatore sotto la trave di legno e lasciandolo sotto le macerie.

I ribelli sono pronti a scappare ma Crisso afferma di salvare Enomao, arrivati da lui Gannicus è ancora in piedi e vedendo le divise romane dei due ribelli è intenzionato a difendere l'amico ma nello stesso momento compare anche Crisso e i cinque gladiatori se ne vanno mentre l'intero Anfiteatro viene immerso dalle fiamme.

Sotto l'arena invece gli altri ribelli sono pronti a scappare e Mira ordina a Donar di andare perché vuole aspettare Spartacus piazzandosi davanti all'entrata, dal fumo scaturito dall'incendio però compare invece una guardia romana ma Spartacus sopraggiunge e da dietro gli taglia la gola.

Fuori dall'arena i nobili romani sono in salvo ed Ilizia chiede a Glabro di suo

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padre ed il Pretore risponde mentendo che è stato ucciso da Spartacus, a quel punto la donna comincia a piangere e Glabro la rassicura dicendo che passeranno anche quella situazione insieme come una vera coppia, alle sue parole e all'assenza di suo padre Ilizia capisce che non può più fare niente per separarsi e Varinio se ne va via stizzito mentre la donna continua a piangere e Glabro la stringe a se con uno sguardo compiaciuto.

Note[]

  • Nell'episodio "Graditi Ospiti" di Spartacus: Gli Dei dell'Arena Melitta si rivolge a Gannicus chiedendo che cosa accadrebbe se fosse costretto a sfidare suo marito in un combattimento all'ultimo sangue, Gannicus risponde "garantirei a tuo marito una morte onorevole" e lei dice "tu scherzi all'idea di uccidere un amico ma sappi che un giorno potrebbe anche accadere", discussione rivelatasi vera in questo episodio e soprattutto la partecipazione volontaria di Gannicus proprio per onorare la morte di Enomao.
  • In uno dei combattimenti intermedi dove trova la vittoria un reziario, possiamo notare tra gli spalti la stessa persona a cui furono mozzate 4 falangi della mano destra nella tribuna della piccola arena nell'episodio "Sotto la Maschera" di Spartacus: Gli Dei dell'Arena, a differenza però della scena precedente possiede un moncherino nella mano sinistra mentre in quella destra sono posizionati degli anelli che già aveva mostrato nella stessa sequenza alcuni secondi dopo l'accaduto.
  • La parola "Libertus" da cui è ispirato il titolo e che in italiano è riferito a "Liberto" significa alla classificazione di uno schiavo che ha guadagnato la libertà come infatti è successo a Gannicus.
  • Il Silfio è una pianta estinta appartenuta probabilmente alla famiglia delle Apiaceae e cresciuta nella zona costiera della Cirenaica odierna Libia, veniva utilizzata per molte questioni mediche, aveva la facoltà di lenire i dolori, la tosse, il mal di gola, la febbre. le indigestioni, le verruche oppure come contraccettivo e grazie alle sue proprietà estrogeniche poteva fungere da abortivo.
  • Nel momento in cui i ribelli si infiltrano nell'arena, era previsto originariamente che fosse ritrovato il corpo di Tullio oppure dimostrare che fosse sopravvissuto ma dopo essere diventato pazzo fosse infine deceduto e mangiato dai ratti nelle profondità dell'arena.
  • In realtà durante il combattimento Gannicus perde una spada prima di stendere Enomao con una ginocchiata ma improvvisamente alcuni secondi dopo impugna di nuovo due spade.
  • Durante l'episodio, Crisso viene salvato per la seconda volta da una spada lanciata di sorpresa verso di lui contro una guardia romana dopo quella di Enomao nell'episodio "Uccidiamoli Tutti" di Spartacus: Sangue e Sabbia, anche per Spartacus autore del gesto è la seconda volta che salva la vita di una persona in questo modo dopo Batiato nell'episodio "Le Fosse dell'Ade" di Spartacus: Sangue e Sabbia.
  • Quando Marzia viene incuriosita dal rudio di Gannicus, quest'ultimo guardandolo pronuncia la seguente frase "E' la prova che non sono più uno schiavo" facendo riferimento alle stesse parole riferitegli da Enomao al momento della consegna nell'episodio "Libertà Amara" di Spartacus: Gli Dei dell'Arena.
  • Mentre Lucrezia fa visita ad Ashur nella sua cella mettendolo al corrente del veleno che Ilizia vuole usare per eliminare il bambino il siriano risponde "in questa casa ho già visto ampolle come quelle che descrivi, e conosco i loro effetti" riferendosi a quando ha avvelenato il cibo di Crisso nell'episodio "Uccidiamoli Tutti" di Spartacus: Sangue e Sabbia.
  • Il nome di Appio Claudio Pulcro menzionato da Cossuzio come lontano parente di Glabro fa riferimento proprio al console romano Appio Claudio Pulcro che come ricorda giustamente lo stesso Cossuzio venne sconfitto insieme a Quinto Fulvio Flacco rimanendo ferito nella battaglia di Capua del 212 a.C. contro Annibale.
  • Il nome di Silla pronunciato da Lucio e causa delle sue sciagure è riferito al famoso Dittatore romano Lucio Cornelio Silla che entrò in guerra contro Mitridate per poi creare una guerra civile contro la parte politica opposta guidata da Gaio Mario, quando tornò a Roma fu eletto Dittatore nell'84 a.C. e diede vita alle Proscrizioni, molto probabilmente tutti i beni confiscati di Lucio oltre alla sua famiglia scomparsa sono collegati a queste.
  • Quando nell'episodio "Il Bene Più Alto" Nasir salva la vita ad Agron colpendo il suo nemico alle spalle quest'ultimo dice "hai scelto la tattica più efficace cioè fotterlo da dietro!", è chiaramente un riferimento alla loro omosessualità che li legherà in un vero e proprio rapporto sentimentale che viene mostrato per la prima volta al momento del bacio durante questo episodio.
  • Nella versione originale, al momento dell'entrata di Gannicus nell'arena, è possibile udire il grido di incitamento di uno spettatore con le seguenti parole "come on Gannicus, kill them all!", facendo riferimento alla stessa frase collegata a Spartacus nella serie.
  • Per la prima e unica volta tutti e quattro i Campioni di Capua e della Casa di Batiato si trovano a combattere insieme nell'arena.
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