Il Serpente Rosso

Il Serpente Rosso
Titolo originale	The Red Serpent
Numero	1x01
Data	22 Gennaio 2010 (USA) 17 Febbraio 2011 (Italia)
Writer	Steven S. DeKnight
Director	Rick Jacobson
Successivo	Il Giuramento dei Gladiatori

"Il Serpente Rosso" è il primo episodio di Spartacus: Sangue e Sabbia ed il primo episodio dell'intera serie.

Trama

La serie si apre con un prigioniero incatenato in una cella sotto l'Anfiteatro di Capua aspettando il suo turno per essere giustiziato mentre si affaccia da una feritoia dove un altro prigioniero sta combattendo contro un gladiatore venendo ripetutamente colpito con la spada.

La scena si sposta indietro nel tempo quando in un villaggio tracio un gruppo di persone formate a consiglio sta discutendo le proposte effettuate dal Legato romano Claudio Glabro e l'eventuale aiuto contro l'esercito di Mitridate di Persia, i traci non sono d'accordo visto che non hanno mai avuto problemi con Mitridate allora Glabro offre il suo aiuto contro la popolazione dei Geti essendo nemici comuni dopo essersi alleati con Mitridate, all'improvviso prende la parola lo stesso uomo che era prigioniero in precedenza affermando e ricordando i pericoli che i Geti avevano causato alla loro gente promette sulla sua parola di sconfiggere i Geti insieme ai romani fino a sterminarli tutti.

Spartacus lega il nastro viola alla gamba di Sura

Poi lo stesso uomo torna a casa da sua moglie Sura gli annuncia la sua imminente entrata in guerra e fanno l'amore nell'ultima notte rimanente, il giorno dopo la moglie gli confessa di aver fatto brutti sogni e di averlo visto in ginocchio davanti ad un "serpente rosso" portatore di sventure ma l'uomo la rassicura dicendogli che i Geti hanno come simbolo il "lupo grigio" quindi non ci sono pericoli poi per fargli compagnia nelle notti d'inverno toglie un piccolo laccio viola dalla sua divisa legandolo ad una sua gamba, come ultime parole la moglie gli dice che se si trova in difficoltà l'unica soluzione è quella di "ucciderli tutti".

I Traci entrano in guerra contro i Geti

I Traci entrano in battaglia come corpo ausiliario dell'esercito romano scontrandosi con i Geti mettendoli in fuga prima dell'arrivo dei romani dando la sensazione di usare i traci solo per risparmiare le proprie truppe dai pericoli maggiori, durante la sera uno dei soldati traci di nome Drenis contesta il fatto che i romani hanno a disposizione il cibo migliore e sono sempre loro i primi a rischiare i pericoli maggiori, il compagno trace senza nome dice che ha dato la sua parola ai romani e che il suo villaggio rispetta sempra la parola data, Drenis risponde arrabbiato che possono benissimo difendere i loro villaggi da soli ed a quel punto i due cominciano ad azzuffarsi fino a che non arriva Glabro che li manda in ricognizione.

Glabro ritorna alla sua tenda dove trova la moglie Ilizia che lo stava aspettando avendolo raggiunto senza il permesso del padre, il Senatore Albinio e che sarà molto scontento se suo marito non avrà successo in battaglia, poi dopo aver bevuto del vino portato in regalo da Ilizia si spoglia completamente nuda e unendosi al marito.

I due traci avendo scoperto che i Geti si stanno trasferendo verso i loro villaggi a est raggiungono Glabro nella loro tenda per informarlo ma il Legato romano li informa che cominceranno la loro marcia verso ovest per attaccare Mitridate, l'uomo trace palesa il suo disaccordo ma Glabro caccia i due fuori, poco dopo Glabro dà l'ordine di prepararsi per partire e mettersi in formazione ma i traci si rifiutano e l'uomo distintosi come leader del gruppo dice che lui aveva dato la parola per sconfiggere i Geti ma Glabro gli risponde rabbiosamente che non gli interessa dei loro villaggi visto che il loro compito è quello di sconfiggere Mitridate, i traci rifiutano ancora sull'insistenza dei romani allora il leader trace afferra la briglia del cavallo di Glabro che si impaurisce alzandosi sulle due zampe posteriori, la briglia si spezza e il Legato cade a terra perdendo i sensi, a quel punto il suo secondo in comando dà l'ordine di ucciderli allora i traci si difendono uccidendo i romani fino a che uno scappa a cavallo, l'uomo trace su invito di Drenis afferra una lancia e con un lancio perfetto colpisce sul collo il soldato romano uccidendolo ed infine decidono di lasciare Glabro steso a terra nel fango per l'ultima volta.

Al villaggio trace Sura sta raccogliendo dei frutti quando viene attaccata da alcuni soldati Geti, viene scaraventata a terra ma riesce ad afferrare una pietra colpendo più volte l'assalitore fino a renderlo inoffensivo poi raccogliendo la

sua spada cerca di difendersi, mentre viene attaccata da un altro Geta fino a che all'improvviso una spada gli passa di fianco la testa colpendolo in pieno petto uccidendolo, dalla nebbia l'immagine del soldato trace diventa nitida ed insieme alla moglie uccide tutti gli altri Geti poi decidono di scappare dopo aver visto il loro villaggio attaccato ed in fiamme con le urla disperate dei cittadini. I due traci passano insieme la notte per poi dirigersi a Sud dove i Geti non si addentrano poi fanno l'amore.

Il giorno dopo i due si svegliano improvvisamente venendo catturati da Glabro, la moglie Sura sarà venduta come schiava e lui giustiziato nell'arena, la scena riprende quando l'uomo si sveglia improvvisamente incatenato ad una nave romana insieme ai suoi vecchi compagni Drenis e Byzo dopo giorni di incoscienza scoprendo che sta navigando per il Mediterraneo in direzione di Capua.

Glabro ritornato a Capua da sua moglie raggiungono Albinio alla presentazione dei giochi in onore proprio del Senatore e Batiato e Solonio presentano i loro gladiatori, Batiato poi si lamenta con la moglie Lucrezia dopo aver presentato Barca e Crisso dell'opportunità di Solonio di poter introdurre sei gladiatori a dispetto dei suoi due, Glabro aggiunge che per un ulteriore intrattenimento verranno giustiziati i guerrieri traci catturati, nello stesso momento Arcadio il Campione di Solonio si sta allenando ed accorgendosi dello sguardo di sfida dell'uomo trace lo indica con la spada come invito nell'arena.

Ritorniamo alla scena iniziale dove il trace sta osservando il prigioniero che ora scopriamo di essere Drenis che viene ucciso dal gladiatore che si tratta di Arcadio, poco anche al trace è consegnata la spada e obbligato a combattere nell'arena contro Arcadio, dalla tribuna Glabro dice ad Albinio che ha in serbo per lui una sorpresa e fa entrare altri tre gladiatori per un totale di 4 contro 1, i cittadini sugli spalti non apprezzano l'ingiusta sfida ed anche

Spartacus uccide Arcadio

Albinio lo fa notare a Glabro con il suo disappunto, la scontro ha inizio e i gladiatori lo feriscono e colpiscono ripetutamente fino a che non si trova in ginocchio davanti ad Arcadio che sta per sferrargli il colpo fatale, alzando lo sguardo il trace vede il serpente rosso dipinto nello scudo di Arcadio e ricordando il sogno della moglie Sura e le parole "uccidili tutti" con rabbia il trace afferra la spada ed infilza Arcadio nell'addome e tranciandolo con un colpo fatale poi uccide gli altri uno ad uno amputando gambe e braccia agli avversari risultando il vincitore sotto gli occhi delusi di Solonio e invece quelli compiaciuti di Batiato per la sconfitta del rivale.

Il pubblico invoca la clemenza per il prigioniero ma Glabro non è d'accordo anche perchè una sentenza di morte non può essere modificata ma Albinio gli riferisce che per le sue ambizioni farsi nemici i cittadini di Roma non è vantaggioso allora interviene Batiato e dice di avere una soluzione cioè quella di venderglielo così che il desiderio del pubblico è soddisfatto e per come è conciato non potrà resistere agli allenamenti più di tanto e quindi morirà comunque, Glabro accetta anche se ormai il trace è il suo nemico giurato, a quel punto Albinio per concludere i giochi e dare la clemenza al prigioniero chiede il suo nome ma Glabro gli risponde che non ha mai avuto il tempo di chiederglielo allora Batiato dice che per il modo di combattere gli ha ricordato Spartacus il primo grande Re della Tracia, a quel punto Albinio concede la clemenza al trace presentandolo al pubblico con il nome di Spartacus.

Note

• Il vero nome di Spartacus non viene mai rivelato in tutta la serie, riferimento analogo del fatto che nemmeno il vero nome del gladiatore Spartaco non fu mai rivelato in realtà.
• In questo episodio viene mostrato come le tribù dei Geti fossero dei mostri selvaggi invece quelle dei Maedi da cui appartiene Spartacus come le persone nobili di tutta la Tracia invece in realtà era presumibilmente il contrario.
• I Legionari romani vengono rappresentati brandendo la "lorica segmentata", la comparsa di tale arma invece è attestata verso il 9 a.C. cioè 60 anni più tardi rispetto agli eventi della serie.
• Il nome del re persiano Mitridate è riferito al famoso Mitridate VI re del Ponto o eventualmente Mitridate il Grande, si dice fosse discendente di Dario il Grande di Persia, intraprese per tutta la vita una guerra contro la Repubblica romana in tre differenti guerre dette Mitridatiche, entrando in contrasto con il figlio Farnace per aver chiesto la pace con i romani sventò una congiura perdonando il figlio consegnandogli definitivamente il regno ma temendo di essere consegnato ai romani decise di suicidarsi, nel primo caso con il veleno che però non ebbe successo essendone immune dopo che per moltissimo tempo ne assunse piccole dosi periodicamente, nel secondo caso con l'aiuto di un suo generale si fece aiutare per trafiggersi con la spada.
• Il nome del console Cotta a cui Glabro fa riferimento per l'attacco definitivo a Mitridate è un riferimento a Marco Aurelio Cotta console romano nel 74 a.C. che partecipò alla Terza Guerra Mitridatica ricevendo il governatorato della Bitinia e una flotta per difendere la Propontide, fu successivamente costretto a ritirsi a Calcedonia venendo irrimediabilmente sconfitto, avendo salva la vita fece ritorno a Roma, la sorellastra Aurelia Cotta era la madre di Giulio Cesare.
• Il famoso Re della Tracia a cui Batiato si ispira per dare il nome Spartacus al guerriero trace è un riferimento a Spartoco I che fu sovrano del Bosforo Cimmerio e fu il fondatore della dinastia Sparticida dal 438-433 a.C.
• Le morti nell'arena durante tutta la serie sono molto superiori alla realtà visto il costo per il mantenimento e l'addestramento dei gladiatori, soltanto in rari casi quando avveniva un comportamento vile poteva essere proclamata la condanna a morte grazie all'acclamazione del pubblico ma generalmente i combattenti erano esperti nel dare spettacolo ed il pubblico non voleva vederli morire affinché potessero combattere di nuovo in futuro.
• Secondo Steven S. DeKnight il programma Starz voleva che le direzioni degli episodi fossero in maggiore nello stile del film "300", è per questo motivo che l'episodio è un po' fuori luogo rispetto agli altri che sembrano irregolari in confronto al primo episodio, questo a dimostrazione che DeKnight ha dovuto lottare per avere il pieno controllo della serie.