Spartacus Wiki
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Ladon
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Nome originale Lydon
Ultima apparizione La Vittoria
Relazioni Titus Lentulus Batiato (Padrone)
Quinto Lentulus Batiato (Padrone)
Ulpius (Maestro)
Enomao (Maestro)
Stato Deceduto Presunto
Attore Renato Gomes

Ladon è uno dei gladiatori della Casa di Batiato che si unisce alla rivolta di Spartacus diventandone uno degli uomini più fidati.

Apparenza Fisica[]

Ladon da gladiatore possiede un fisico muscoloso e definito nei particolari, la sua carnagione è olivastra ed il suo viso è rotondo con gli occhi grandi e distanziati, infine le sue origini vengono espresse dalle sue narici pronunciate, la fossetta evidente sul mento ed i capelli corti ma riccioluti e di colore nero. Ha l'abitudine di indossare una collana dapprima formata da una pietra di ematite con raffigurato un volto stilizzato ed in seguito un piccolo osso, due maniche sugli avambracci di cui una serrata con tre cinghie e delle borchie. Nelle sue apparizione è quasi sempre a torso nudo eccetto in Spartacus: La Guerra dei Dannati dove aggiunge una fine armatura come protezione personale.

Abilità nel Combattimento[]

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Ladon in battaglia

E' sicuramente uno dei veterani del ludus e quindi è esperto nell'uso delle armi e nel combattimento corpo a corpo. In realtà le sue qualità di guerriero nell'arena non vengono mai mostrate durante la serie ma la longevità della sua posizione sia tra i gladiatori che tra l'esercito ribelle dimostra indirettamente tutte le sue potenzialità per quanto riguarda l'arte della guerra.

Ladon compare sempre in possesso di una spada ma è abile anche nell'uso della lancia che usa principalmente durante la battaglia finale.

Gli Dei dell'Arena[]

Ladon compare principalmente come personaggio secondario durante le scene di allenamento o di ritrovo dei gladiatori.

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Ladon di fianco a Rhaskos durante la rissa

Esulta insieme ai compagni nel momento della proclamazione di Gannicus come nuovo Campione della Casa di Batiato e di Enomao come nuovo Maestro del ludus, successivamente assiste alla rissa scatenata dai siriani contro Barca e Auctus ed alla iniziazione ufficiale di Crisso e la consegna del marchio dopo aver ucciso il compagno del cartaginese nell'arena.

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E' visibile chiaramente di fianco a Crisso prima del suo combattimento contro Durazio mentre si sta svolgendo il torneo istituito da Tito per dichiarare il nuovo Campione del ludus, poi forma il perimetro su cui gli altri guerrieri onorano la memoria del padrone durante il rito funebre, infine saluta Gannicus per l'impresa compiuta nell'arena durante i Giochi ed essersi guadagnato valorosamente la libertà.

La Vendetta[]

Ladon fa parte dei gladiatori che fuggono dal ludus sotto il comando di Spartacus dando così inizio alla rivolta.

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Ladon sullo sfondo durante il raggruppamento degli schiavi liberati

In seguito alle informazioni fornite da Trebius, i ribelli attaccano e conquistano una villa in cui Naevia ha dimorato per un certo periodo di tempo. Conclusa la missione, lui e gli altri compagni sotto gli ordini di Spartacus consegnano le armi agli schiavi liberati con il compito di addestrarli e reclutarli così da unirli nel loro gruppo.

La tensione nata dal desiderio di Crisso di ritrovare Neavia sfocia in una rissa tra quest'ultimo ed Agron che mente al compagno sul vero destino della ragazza spingendo i due gruppi a separarsi e Ladon è uno di quelli che seguono il Germano verso le pendici del Vesuvio.

Dopo che i due gruppi si uniscono di nuovo nella foresta, Ladon in avascoperta insieme a Fulco e Donar informano Spartacus dell'esistenza di un tempio nelle vicinanze quindi penetrano ed il trace ordina proprio al vecchio compagno di guidare gli altri mentre nel frattempo all'interno Lucio Caelio li minaccia con arco e frecce.

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Ladon mentre effettua la ronda di guarda al tempio

Quando i ribelli, ormai stanziati in modo permanente nel loro rifugio liberano i gladiatori condannati a morte e danno fuoco all'intera arena, Ladon è spesso posto nella posizione di guardia sopra il perimetro altro della struttura ed in seguito assiste Enomao e Saxa nell'addestramenti dei nuovi arrivati.

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Ladon di spalle dietro Crisso mentre uccide un soldato romano in combattimento

Nel momento in cui i ribelli vengono braccati dalle forze di Glabro e sono costretti ad abbandonare il tempio, Ladon è uno di quelli che si rifugia sulla cima del Monte Vesuvio insieme ai compagni. Nel contempo sono proprio Ladon e Donar che portano la testa mozzata di Ashur sul sentiero della montagna come risposta al Pretore.

Durante la battaglia finale partecipa alla carica dei guerrieri ribelli nella foresta e combatte con valore sbaragliando le ultime difese romane collocate dentro il tempio. Quando Spartacus dopo aver ucciso Glabro pronuncia la definitiva vittoria, Ladon è visibile sul lato sinistro davanti a Pirro mentre esulta con gli altri ribelli.

La Guerra dei Dannati[]

Successivamente alla sconfitta di Glabro e Varinio nella battaglia del Vesuvio, Ladon rimane fedele alla causa di Spartacus ed insieme sbaragliano gli eserciti romani del Questore Scrofa ma soprattutto le Legioni di Furio e Cossinio.

Quando i ribelli assediano la città di Sinuessa, Ladon è uno dei guerrieri che penetrano dalla porta principale e partecipano all'assalto e l'uccisione della maggior parte dei cittadini. Per la prima volta il suo abbigliamento è completamente diverso dalle serie precedenti e comprende una armatura che protegge il torace, un elmo con un lungo cimiero ed impugna una lancia al posto della consueta spada.

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Ladon esulta con i compagni dopo l'obbligata vittoria di Ulpianus per la sopravvivenza

L'euforia dei ribelli per l'impresa compiuta ed il sentimento di rivalsa, porta Crisso a far combattere due prigionieri all'ultimo sangue per aggiudicarsi un pezzo di pane ed al termine della contesa, Ladon esulta insieme ad alcuni compagni dopo il deplorevole intrattenimento.

Nonostante questa piccola parentesi, rimane assolutamente uno degli uomini di fiducia di Spartacus, e per questo viene posto a guardia dei prigionieri rimasti. Nel frattempo i malumori tra i ribelli alimentati da Cesare spingono Spartacus a raggiungere la Sicilia accompagnato da Gannicus, Saxa, Lugo e Danus per recuperare un carico di grano destinato a l'Imperatore e Crisso non prende bene questa decisione quindi decide di affrontare Agron e per fare questo blocca alla

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gola Ladon con una mano sola mentre stava presidiando la porta dove erano tenuto i prigionieri sopravvissuti al massacro.

L'approssimarsi delle truppe di Crasso ed il tradimento di Eraclio costringe i ribelli a lasciare la città e ritirarsi sulle montagne. Ladon sopravvive ad una feroce tempesta di neve ed insieme ai compagni attacca disperatamente la dorsale della Melia e sconfitto l'esiguo numero di soldati romani appostati sul valico riescono a guadagnarsi una via di fuga dall'accerchiamento.

Quando Spartacus e Crisso decidono di dividere le loro strade, Ladon sceglie inaspettatamente di seguire l'anima battagliera di quest'ultimo e mette a ferro e fuoco quasi tutta la penisola arrivando ad un passo da Roma. E' presente nel conflitto vittorioso contro Arrius ma viene infine catturato dai romani dopo la disfatta patita dai ribelli e conclusa con l'esecuzione finale di Crisso.

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Ladon dietro a Naevia e Lugo poco prima della battaglia finale contro Crasso

A causa della cattura di Tiberio da parte di Spartacus, Crasso propone lo scambio con i 500 prigionieri ribelli rimasti in vita nella battaglia precedente tra cui Ladon che ritorna di nuovo tra le fila dei suoi compagni.

Ladon compare per l'ultima volta durante la battaglia finale e l'esito conclusivo del personaggio non viene mostrato ma probabilmente possiamo ipotizzare che abbia trovato la morte nel corso del combattimento.

Note[]

  • Renato Gomes interprete di Ladon ha condiviso il cast come extra con alcuni colleghi in una serie dei Power Rangers e The Shannara Chronicles.
  • Ladon è uno dei gladiatori della Casa di Batiato comparsi in Spartacus: Gli Dei dell'Arena, Spartacus: La Vendetta e Spartacus: La Guerra dei Dannati ma non nella prima stagione Spartacus: Sangue e Sabbia.
  • Nonostante il suo stile di combattimento non venga mai ufficializzato durante la serie molto probabilmente è stato addestrato in quello del Sannita e si può capire dalla spada e successivamente dalla lancia, l'armatura e l'elmo con la lunga criniera ma soprattutto lo schiniere che porta alla gamba destra ed una manica imbottita sul braccio destro. Nella realtà il gladiatore Sannita possedeva anche uno scudo rettangolare e lo schiniere era situato sulla gamba sinistra fino al ginocchio mentre sull'altra una piccola cavigliera.
  • La collana formata da un osso appuntito indossa in Spartacus: La Vendetta è la stessa appartenuta a Polluce in Spartacus: Gli Dei dell'Arena.
  • La fine di Ladon come quello di tanti altri personaggi secondari non è riportata quindi ogni interprete ha la libertà di scegliere la conclusione preferita, in questo caso Renato Gomes come dichiarato da lui stesso personalmente anche al sottoscritto ha deciso che il suo personaggio è sopravvissuto alla battaglia finale ed è riuscito a raggiungere le Alpi insieme agli altri compagni ma ufficialmente Agron è l'unico gladiatore della Casa di Batiato a rimanere in vita.
  • Nell'episodio "Paterfamilias" di Spartacus: Gli Dei dell'Arena, quando Tito ritorna a casa dopo il suo soggiorno in Sicilia e per la prima volta saluta i suoi vecchi gladiatori, possiamo udire dalla sua voce il nome di Narto mentre lo sta abbracciando, in realtà il personaggio è interpretato ancora da Renato Gomes infatti possiamo notare come Narto sia similmente l'anagramma proprio di Renato.
  • Il nome di Ladon nella versione italiana della serie può far riferimento alla forma latinizzata di Ladone che rappresenta la figura mitologica del drago che sorveglia i pomi d'oro del giardino delle Esperidi e che viene ucciso da Eracle per compiere l'11° fatica imposta da Euristeo.

Apparizioni[]

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